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1 aprile 2011 5 01 /04 /aprile /2011 19:51

"Quando nascerà il mio bambino? E come vivrò quel momento?"...chissà quante volte, accarezzandovi la pancia, vi siete fatte questa domanda.

Come nasce un bambino: il percorso dalla pancia della mamma al mondo esterno

La data presunta del parto si calcola contando 40 settimane a partire dal giorno dell'ultimo ciclo mestruale. Si tratta però solo di una data indicativa in quanto il piccolo potrebbe nascere anche 15 giorni prima o 10 giorni dopo il termine stabilito. Tra la 30° e la 32° settimana avviene il rivolgimento, cioè il bambino si mette nella posizione a testa in giù che gli permetterà di percorrere il canale del parto e venire alla luce. Vi sono poi prove scientifiche secondo le quali l'avvio del travaglio è determinato da segnali provenienti proprio dal cervello del bambino: una piccola area del suo ipotalamo manda un particolare segnale all'ipofisi che stimola il rilascio degli ormoni dello stress da parte delle ghiandole surrenali del piccolo. Quando questi ormoni raggiungono la placenta, inizia il travaglio. E' come se fosse proprio il bambino a decidere il momento di nascere! A questo punto partono le contrazioni.

Le contrazioni hanno la funzione di "accompagnare" il bambino lungo il canale del parto e spingerlo verso l'uscita. Inizialmente sono irregolari poi si presentano ad intervalli sempre più regolari e ravvicinati, aumentando di intensità. Il collo dell'utero comincia a dilatarsi.

Nella maggior parte dei casi, in questa fase avviene la rottura spontanea del sacco amniotico. Quando la dilatazione arriva a 3-4 centimetri, è possibile ricorrere all'anestesia epidurale per eliminare il dolore delle contrazioni. Quando la dilatazione è completa (circa 10 centimetri), inizia la fase di epulsione e la mamma sentirà la necessità di spingere. Sarà guidata in questa fase dall'ostetrica o dal ginecoloco. La testa del bambino uscirà per prima dal canale del parto, seguita dalle spalle: ormai il grosso del lavoro è fatto, il resto del corpo uscirà velocemente!

Seguirà la fase detta di secondamento, che consiste nell'espulsione della placenta, organo che ormai ha terminato il suo compito.

Cosa succede se il piccolo è in posizione podalica

Si ha posizione podalica quando il bambino rivolge al canale del parto le natiche o le gambe invece della testa. E' possibile il parto podalico naturale? Secondo le Linee Guida al Taglio Cesareo,elaborate da un folto gruppo di esperti e pubblicate dalla Regione Lazio nel 2006, per procedere ad un parto podalico naturale occorrerebbe la presenza in sala di personale ostetrico competente e con precedenti esperienze in materia. L'evento ormai è sempre più raro, data la tendenza ad eseguire il taglio cesareo per evitare complicazioni che potrebbero causare seri danni al nascituro. Per evitare un cesareo, il ginecologo, verso la 36°-37° settimana, può tentare la manovra di rivolgimento. La percentuale di successo della manovra è del 75%.

Cuddled up
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